WINE GUEST HOUSES : FOROLA'S WALL

Abstract

Il workshop pre-laurea si è orientato verso l'attuale problematica del Covid-19 prevedendo un futuro ritorno alle campagne da parte delle persone che si sono sentite private della libertà di vivere la propria quitidinità. Lo studio è stato approfondito nell'area picena concentratosi in particolare nel paese di Acquaviva Picena. Il territorio offre la possibilità di vivere immersi nel verde delle colture riconducendosi a quella che poteva essere la vita contadina marchigiana di un tempo. Il progetto del Forola's Wall appunto il Muro di Forola nasce con lo scopo di accogliere quel numero limitato di persone che sente la necessità di voler tornare alle proprie origini migrando dalla città alla campagna per vivere un percorso personale e di risanamento un ritorno alla natura tanto atteso. E' proprio nella contrada Forola che si può assaporare il gusto della vita agricola circondati dalla cromia delle trame viticole le protagoniste del paesaggio. Il percorso concreto è scandito da un muro a circuito chiuso percorribile a piedi o in bicicletta che l'ospite può attraversare in vari step per potersi immergere nelle attività vitivinicole e agricole o semplicemente per ammirare il panorama offerto. Si può così immedesimare in quella che era la vita del mezzadro. Infatti il percorso unisce le 4 case coloniche della Contrada riadattate a nuovi usi e attività. In particolare la casa numero 3 situata ad Ovest è letteralmente attraversata dal muro come ad accompagnare il turista verso tutto quello che può essere vissuto lì. All'esterno la struttura presenta ancora i caratteri della classica casa colonica marchigiana: muratura a sacco con pietre a vista la scala per accedere al piano superiore in passato residenziale la copertura a doppia falda e il circostante spazio dell'aia. All'interno il muro si dirama in più forme lo spazio viene aperto ma non stravolto a tal punto da non saper più distinguere il nuovo dal vecchio. Anzi il muro in cemento armato si adatta alle forme della precedente casa creando dislivelli per distinguere gli spazi ma comunque ricordando che si sta entrando in quella che era una casa mezzadrile. Le pareti esistenti sono lasciate scabre così da rendere il contrasto tra il nuovo e il vecchio materiale tra la nuova e la precedente funzione. Il muro stesso diventa l'elemento di arredo e di frazionamento degli ambienti. Il piano superiore viene privato di parte del solaio creando una zona a doppia altezza permettendo così di avere sempre continuità. L'edificio è stat adibito alla produzione di vino locale a cui l'ospite stesso può partecipare in base al proprio soggiorno per alcuni giorni o per mesi. La lavorazione dell'uva e la conservazione del vino sis volgono al nuovo piano interrato annesso all'edificio. I piani superiori sono invece adibiti alla degustazione e all'allestimento di piccole mostre della vita vitivinicola e mezzadrile. Il tentativo del progetto è di cercare di avvicinare il cittadino alla natura ma pur sempre nel privato nel piccolo per poter arrivare a una rinascita della vita agriocola di campagna donando un respiro verde da quella che è stata e che è tutt'ora la vita condizionata dal Covid-19.