Abstract:
Contrada Farola è un area di 50 ettari coltivata quasi interamente a vigneto sita nei pressi di Offida nella Valle del Tronto e di proprietà della Cantina CiùCiù. E caratterizzata da un orgografia collinare e dalla presenza di 4 case coloniche in disuso. Il progetto ha l obiettivo di valorizzare l area ad uso turistico-ricettivo improntato sul turismo viti-vinicolo. Nasce da queste cartatteristiche l idea di realizzare due percorsi interni all area che possano mettere in risalto la qualità paesaggistica e culturale del luogo. Un percorso di crinale orientato alla tradizione della produzione viti-vinicola sovrascrive la preesistente strada sterrata e mette in relazione tre dei quattro fabbricati presenti dove si susseguono una serie di esperienze legate al prodotto del vino ( Museo del vino passeggiata nei vigneti mirador Degustazione/ristorazione produzione tradizionale). L esperienza è veicolata da una serie di dispositivi architettonici disposti lungo il percorso che si innestano parallelamente tra i filari di vite e nelle case coloniche cercando di instaurare un dialogo tra i manufatti e il contesto generando inoltre dei punti di vista privilegiati sul paesaggio.Un circuito naturalistico/tradizonale che dal crinale scende verso il fosso per poi risalire rintracciando elementi della tradizione contadina (lavaggio botti Lù Pantà letamaio pozzo casa colonica), ed elementi naturalistici e paesaggistici quali il fosso la vegetazione ripariale il vigneto e gli ulivi secolari. Il progetto architettonico si focalizza sulla casa colonica nel centro dell area. Il fabbricato aveva subito una serie di danni ai solai interpiano e di copertura nella parte centrale che né impediva il ripristino della funzionalità. L intervento architettonico si concentra quindi nella parte danneggiata tra il secondo e il terzo muro di spina da sinistra. Dall interno dei filari del vigneto antistante il manufatto una rampa si spinge all intero dell aia fino a intersecarsi con il fabbriacto generando uno corpo su tre livelli.La rampa dai vigneti conduce alla cantina ipogea instaurando una relazione tra il vigneto produttivo e la cantina che conserva il prodotto.Il piano terra è adibito a ristorante e nel nuovo corpo centrale presenta uno spazio relax. Servizi igenici e cucina sono dei blocchi autonomi separati fisicamente dalle murature preesistenti al fine di rispettarle conservarle e dichiarare esplicitamente l intervento. Al piano superiore troviamo due grandi sale di esposizione/degustazione divise dal nuovo corpo centrale quest ultimo genera un terrazzo a cielo aperto per degustazione con vista lato nord/sud sul paesaggio fortemente antropizzato dai vigneti. L elemento nuovo è un monolite di cemento autonomo dal punto di vista strutturale in cui le superfici bianche creano un netto contrasto con il mattoncino della preesistenza andando a dichiarare esplicitamente l intervento. Forma e dimensione sono estrapolate dalla lettura dello schema d impianto dei vigneti al fine di mantenere un evidente rapporto con il contesto e di instaurare forti relazioni visive dal manufatto verso il paesaggio e viceversa.