HENHENU - THE ADRIATIC CHALET...IN DIGITAL SAUCE.

Abstract

Ci troviamo a 500 metri dal centro di Grottammare 400 metri dalla piazza Kursal ed a 100 metri da un circolo velico le grotte ove vediamo una rimessa esterna con barche a vela rovesciate.In questa parte della città il sistema urbano litoraneo è suddiviso in 3 differenti fasce funzionali contigue: nella zona A si intende la linea tra la battigia e il limite attrezzature spiaggia nella fascia B c'è la fascia della concessione compresa tra la fascia A e la C nell ultima fascia invece quindi nella C vediamo quello che è il nostro chalet.Lo chalet sorge su un lotto di 30x10 metri ed ospita differenti funzioni ristorante: bar ristorante servizi igienici interni ed esterni spogliatoi area relax cabine La mia ispirazione di base nasce dunque dal sopralluogo effettuato con google maps in quanto a causa della pandemia era impossibile muoversi.Vedendo il circolo velico ho subito pensato alla storia delle barche si stima che la prima barca si sia sviluppata tra il 5000-3500 a.C .La barca in tutte le culture più che un oggetto è stata un simbolo per gli Egizi ad esempio esistevano diverse tipologie di barche come quella solare imbarcazione rituale che idealmente trasportava il sole rigenerato ogni giorno o come la barca sacra battello fluviale elevato a simbolo di imbarcazione rituale, molte erano le tipologie di barche sacre tra questi spicca una a mio avviso tra le meno conosciute ma più interessante : Henhenu nome della barca sacra del dio Atum che la usò per emergere dal Caos.Inoltre Atum deriva dalla parola tem che significa completare finire portare a termine.Da questa etimologia vorrei partire per descrivere le scelte che hanno portato all esecuzione della mia tesi.Avevo intenzione sin dal principio di fare una tesi ispirata al mio percorso universitario volevo in qualche modo rappresentare un viaggio dove l arrivo alla meta non avrebbe dovuto rappresentare la fine di un percorso ma l inizio di una nuova partenza.Di conseguenza ho ritenuto che il tema dello chalet tra i 4 proposti fosse quello che più abbracciasse la mia idea.L idea della barca ad essere sincera è nata ovviamente in seguito circa alla terza settimana di tesi mentre ragionavo sul percorso che stavo per concludere mi sentivo come Ulisse durante il viaggio di ritorno : smarrita ed a tratti confusa.Facendo tuttavia diversi ragionamenti sono arrivata a pormi una domanda dovuta al mio tanto vagare : e se facessi una barca rovesciata?E se perseguissi una delle mie più grandi passioni e aggiungessi elementi dedicati all ingegneria navale?Così è nato il mio progetto o al più così ho deciso di raccontare come per me l architettura è in simbiosi con la vita.L università è stato questo un lungo percorso a tratti tormentoso ed a tratti bellissimo caratterizzato da momenti di luce come da momenti di buio alcuni giorni sembrava non ci fosse altro che confusione davanti a me mentre poco dopo mi sembrava di essere al settimo cielo.Realizzare una barca posta dal lato convenzionale non avrebbe rappresentato in pieno il mio percorso e ritengo non avrebbe avuto una esatta analogia con il luogo oltre che essere poco funzionale.Di conseguenza ho optato per realizzare una barca rovesciata di cui spicca soprattutto la grande e pesante chiglia elemento fondamentale nelle barche in quanto permette alle stesse di non capovolgersi ma soprattutto nel momento in cui ciò sventuratamente avvenga gli permette di non affondare.Da questa base sono partita ho fatto diversi ragionamenti cercando di aggiungere elementi che arricchissero il progetto senza però appesantirlo.Ho lavorato ad esempio sul senso di temporaneità ovvero essendo in un tempo privo di certezze e soprattutto mutevole il bisogno di adattarsi alle situazioni diventa più importante della correttezza formale.