Abstract:
Arquata del Tronto sorge in una singolare posizione geografica su una fascia di confine tra le Marche l Umbria il Lazio e l Abruzzo. Il territorio è compreso nei Parchi Nazionali dei Monti Sibillini del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Il paese è posto al di sopra di un colle e con la sua Rocca domina la Salaria. Questo luogo devastato dagli ultimi eventi naturali diventa occasione di sperimentazione progettuale mirata a ridare alla popolazione una nuova idea di spazio colletivo. E diventato un paesaggio di rovine privo di figure umane ridotto all essenzialità di un luogo che via via diventa deserto fisico e mentale. Da cià deriva l incapacità di prendersi cura dei luoghi e la sua trasformazione in un non-luogo laddove la natura vince sul fabbricato riappropriandosi degli spazi sottratti. Camminando per Arquata del Tronto ci si imbatte in oggetti che facevano parte del corredo casalingo delle abitazioni: un ferro da stiro la carcassa di una cucina la struttura di un letto a castello in procinto di cadere dal secondo piano. Una tragedia fatta di vuoto sociale di mancanza di occasioni. Un mondo dove non si vive ma si sopravvive. La storia personale di ogni uomo e le sue origini sono annullate e sradicate. In questa realtà difficile The Temple è un luogo di meditazione e di preghiera non legato ad alcuna religione in cui le persone lasciano spazio alla libera espressione e ciascuna storia personale diventa comune e partecipata. Si entra attraverso due muri di cemento armato disposti a cerchio. L unica entrata al tempio è un apertura nel terreno un corridoio stretto racchiuso da due pareti come un cammino iniziatico. Stare all interno è un esperienza sensoriale un invito al raccoglimento al silenzio e al viaggio dentro se stessi. La stanza sotterranea è illuminata da luce naturale grazie ad un foro rotondo che lascia passare una luce circolare e diffusa. La nuova piazza è un luogo riconoscibile nella città e attraverso la forma e la posizione vuole regalare serenità a chi si trova in essa.